Come gia’ sapete, oggi era (o meglio, e’ ancora, dato che i negozi chiuderanno a mezzanotte!) il famoso “Venerdi Nero” — ovvero il giorno in cui ci si butta nei negozi e si fa shopping sfrenato. Come abbiamo gia’ detto lo scorso anno, non vale molto la pena rischiare di essere ammazzati dalla folla recalcitrante proprio oggi: il Venerdi Nero e’ infatti il primo giorno di inaguarzione della stagione di shopping natalizio, e dunque i saldi e gli sconti andranno avanti per tutto il mese di Dicembre.
Ma Black Friday non e’ il tema di questo post. Cio’ su cui volevamo riflettere e’ invece un negozio in particolare: lo spagnolo Desigual, che ha appena aperto due store in Manhattan, uno su Broadway e uno dulla 34esima.
Ora: probabilmente vi ricorderete un nostro post su Facebook dove commentavamo l’iniziativa di marketing “atipica” della marca, che consisteva nel regalare vestiti al primo gruppo di persone che arrivava davanti al negozio di mattina presto con solo l’intimo addosso. Magari vi ricordate anche vagamente la linea di Desigual, che e’ molto stramba e colorata, con stampe giganti ed effetto patchwork su ogni capo d’abbigliamento.
Devo ammettere che appena scoperto che il brand avrebbe aperto un negozio proprio di fianco a casa mia ero al settimo cielo: adoro la marca (che ho conosciuto qui tramite varie capatine da Macy’s, e che prima non conoscevo) e sfogliando il catalogo mi comprerei tutto al volo. Potete solo immaginarvi dunque quanto ero impaziente di fare un salto nel negozio oggi, pur consapevole della bolgia di gente che mi attendeva — ma comunque ingolosita dai saldi.
Ebbene, potete immaginare invece il mio stupore quando, dopo essere riuscita e varcare l’uscita di Macy’s per miracolo, essermi fatta piccolissima per sopravvivere all’incubo da Victoria Secrets, e aver difeso la mia vita a suon di gomitate da H&M, mi sono ritrovata ad essere l’unico avventore da Desigual.
La mia mente (e deformazione professionale) ha iniziato a fremere e a partorire idee sulla causa dell’apparente “diversita’” di Desigual, che in questo delirio post-traumatico, post-tacchino e post-tentato-shopping mi sento di condividere.
– La prima ipotesi e’ che lo stile molto “fru-fru” e filo-europeo di Desigual sia troppo persino per i newyorkesi. Diciamocelo, i vestiti tutti coloratissimi, fatti con materiali diversi e creati quasi per attirare l’attenzione fanno molto “Las Ramblas” di Barcellona, e ricordano vagamente lo stile di Agata Ruiz de la Prada — e proprio per questo non vanno molto d’accordo con il newyorkese DOC. In effetti, i capotti sono meravigliosi, e cosi’ anche le maglie e i vestiti, ma il prezzo non e’ proprio dei piu’ invitanti (sui $130 per un vestitino di cotone) — e capite che ci vuole un certo “commitment”, ovvero non e’ proprio uno di quei capi da “E’ verde fosforescente, ma chissenefrega, lo compro lo stesso, lo metto una volta, tanto non costa molto”.
– Il secondo motivo si rivolge invece alla tattica di marketing: un prodotto di questo tipo (colorato, un po’ alternativo, che sembra fatto a mano) starebbe molto meglio in uno di quei negozietti minuscoli a Soho o nel Lower East Side, non di fianco a colossi di massa, come H&M o Zara. Uno stile cosi’ particolare e’ forse accettato solo da chi si sente “cool”, e quindi una distribuzione piu’ di nicchia forse avrebbe giovato?
– Il terzo motivo puo’ anche essere stato legato all’omone gigante che mi si e’ avvicinato con aria cattivissima quando ho tirato fuori l’iPhone per fare una foto, dicendomi (sempre con aria cattivissima) che non potevo fare foto. Volevo rispondere che “Ma no! Io devo documentare tutto per poi far sapere come stanno le cose ai miei fidati lettori”, ma vista la diversita’ di stazza ho preferito lasciar perdere — anche perche’ tutto sommato, non aveva tutti i torti.
– Il quarto motivo poteva anche essere che, nonostante fosse la giornata nazionale dei saldi, li, di saldi, non si vedeva manco l’ombra — a parte qualche cartellino verde con scritto in piccolo “30% Off”.
– In ultimo, potrebbe anche essere che sono stata molto fortunata io a trovare poca gente in uno degli store che mi interessava e tutto cio’ che ho detto finora e’ frutto di una mente paranoica, fin troppo analitica, e un po’ offuscata dal tacchino. Il che, puo’ essere benissimo.
Sta di fatto che tutta questa calma mi ha un poco messo a disagio (si, anche l’omone nero…) e quindi ho preferito uscire senza acquisti. Magari domani mi andra’ meglio?
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