Tutti sanno che una considerevole parte della popolazione NewYorkese è ebrea. Non tutti sanno, però, che la più grande comunità ebrea al di fuori di Israele si trova proprio in New York, più precisamente nel quartiere di Brooklyn chiamato Borough Park (o Boro Park).
In questa zona vive infatti una comunità molto chiusa di fedeli ultra ortodossi di origine est-europea, che tuttoggi continuano a parlare Yiddish per le strade e professare i loro riti in tutta tranquillità.
La prima cosa che balzerà all’occhio girando su 13th Avenue all’altezza di 36th Street, sarà l’enorme quantità di passeggini: Boro Park è il quartiere di New York più popoloso e in rapida espansione, con una media di 6.72 figli per famiglia. Nonostante ciò, non pensate di trovarvi nel bel mezzo di un putiferio — al contrario, i bambini che camminano a frotte sui marcapiedi sono molto educati e per la maggior parte dormono in passeggini rigorosamente bi o triposto, per far spazio anche ai fratellini. Le mamme, tutte vestite di nero e grigio e per la maggior parte giovanissime e nuovamente incinta, tengono facilmente a bada questo branco di cuccioli, fermandosi a chiaccherare con le amiche principalmente in tre luoghi fulcro:
– le pizzerie e i sushi bar — ebbene si, alla ricerca di un ristorante che offrisse specialità quali il babaganoush o l’hummus, ci siamo dati per vinti dopo circa un’ora e mezza di ricerca, arrendendoci a ciò che invece andava più di moda: la pizza kosher.
– i negozi di abbigliamento (soprattutto lingerie), dove i colori predominanti sono ovviamente nero, grigio, panna e marrone — merita una fermata veloce il negozio Benetton, completamente adeguato al mercato!
– i fornai– ce ne sono a bizzeffe, e tutti offrono torte e pasticcini deliziosi, oltre a bagel e pane. In particolare, fate un salto da Smurah Matzoh Factory (13th Ave e 36th Street), aperta solo nel periodo di Passover, festa ebraica che cade vicino alla nostra Pasqua, per vedercome si fa il pane azzimo (matzoh).
Oltre all’unico hotel in New York che accontenta tutti i bisogni dettati dalla legge ebraica (cibo kosher, servizi speciali per il Sabbath), e alla sinagoga in stile neoclassico tra la 12th Avenue e 48th Street, non perdetevevi gli innumerevoli negozietti di parrucche e cappelli, i calzolai e i deli che popolano 13th Avenue.
Vi stupirete di non vedere nessuno Starbucks o Dunkin’ Donuts — la comunità è talmente chiusa che vi sentirete fuori posto e soprattutto osservatissimi (specialmente dai più piccini) fin dal primo momento.
Prima di lanciarvi in questa nuova avventura però, ricordatevi solo un paio di cose per un turismo rispettoso:
– Secondo la religione ebraica-ortodossa, scattare fotografie è proibito. Se non volete venire aggrediti verbalmente da qualche autoctono e non volete creare un vuoto e un fuggi-fuggi generale al vostro passaggio, non tirate fuori la macchina fotografica, o per lo meno non puntatela direttamente sulle persone.
– Per rispetto è anche bene minimizzare i contatti fisici tra uomini e donne in pubblico. Evitate perciò di lanciarvi in effusioni amorose in questa zona.
– Non visitate Boro Park il venerdi e il sabato, quando tutti saranno rinchiusi nelle loro case per rispetto del Sabbath. Anche le sere in generale non sono una buona idea — con famiglie che partono da sei figli, chi ha tempo di uscire a divertirsi?
Per arrivare a Borough Park: Metropolitana F da Manhattan, fermata Church Avenue.
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