Times Square: la piazza piu’ luminosa della Terra (che si vede addirittura dallo spazio!) Times Square: il centro nevralgico dell’universo. Times Square: l’ombelico del mondo. Times Square: una delle fermate obbligatorie una volta che si arriva a New York. O meglio: siamo sicuri sia una delle tappe obbligatorie?
Poco tempo fa ho posto questa stessa domanda su Instagram, e la maggior parte di voi, miei cari 25 lettori, che mi seguono anche su Instagram, avete risposto che “si, assolutamente, Times Square e’ una delle prime fermate una volta arrivati a New York.” E come biasimarvi. Ne parlano tutti. La sognano tutti. Sono quasi sicura che in alcune canzoni italiane venga pure inneggiata come “centro nevralgico del nuovo mondo” o “centro del mondo, e ci siamo deeeentro anche nooooi.”
A dire la verita’, Times Square e’ stata anche una delle mie prime tappe a New York, quel lontano 9 Gennaio 2006. Ero appena atterrata, e per darmi una botta di vita (era il mio primo volo transoceanico, la prima volta che provavo un fuso piu’ grande di un’ora, e quella prima volta…ah, non si scorda mai da quanto traumatica sia) ero passata da Times Square, dato che l’hotel che avevo scelto non era molto lontano (principiante!)
Insomma, sta di fatto che c’erano ancora i lustrini che cadevano dal cielo, ricordi lontani di un Capodanno scintillante. Poi aveva appena smesso di piovere, quindi le luci dei cartelloni pubblicitari si riflettevano nelle pozzanghere. Era sera abbastanza tarda, faceva freddo e non c’era molta gente. In poche parole. Una meraviglia. Un ricordo indelebile.
Fast Forward quindici anni e a Times Square ci vado solo quanto ho amici in visita (a volte neanche, mando loro mentre io sono al lavoro) o per altri motivi forzati (il mio dentista non e’ molto lontano da li.) E mi pare che anche voi siate d’accordo con questo approccio perche’ la frase “a Times Square ci si passa solo la prima volta a New York, dalla seconda in poi la si schifa” e’ stata la seconda risposta piu’ gettonata alla domanda che vi ho posto su Instagram.
E anche qui, non vi biasimo: chi nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, vorrebbe passare da una zona affollata, con luci stroboscopiche a ogni ora del giorno e della notte, che servono gli occhiali da sole pure a quelli nello spazio per vederla, e piena zeppa di gente vestita da cartone Disney che sembra che ti voglia bene e ti voglia abbracciare ma in verita’ ti rincorre con l’uncino incantato di Maui e la rabbia di un semi-dio nel caso non lasciassi un dollaro di riconoscimento per una foto?
Times Square e’ cosi, un po’ duale. Energetica e raggiante la prima volta. Quando siete troppo abbagliati per notare i casi umani e i negozi di souvenir di bassissima lega.
Eppure. Eppure lo sapete che cerco sempre di trovare il positivo in qualunque posto. E quindi sono qui per dirvi che, sebbene Times Square sia magnifica la prima volta e da schifare le volte successive, E’ POSSIBILE inserirla nei propri itinerari di viaggio, con qualche accortezza e, soprattutto, con consapevolezza – che alla fine sta alla base di tutto il ragionamento.
Quindi, per vivere Times Square in maniera consapevole, io vi consiglio di:
- Leggerne la storia.
Non in molti sanno che Times Square era originariamente “Longacre Square”, chiamata cosi per l’omonima zona di Londra che era famosa per la produzione di carrozze – stesso artigianato che aveva preso piede anche in questa zona di New York. Stiamo parlando della fine dell’Ottocento – inizi 1900, quando la piazza cambia nome per via della sede del New York Times che si trasferisce in un nuovo grattacielo su 42nd Street nel 1904. Da allora, grazie al famoso giornale, Longacre Square viene rinominata Times Square. Per vent’anni la zona diventa un po’ il cuore pulsante della citta’ perche grazie ai mezzi di trasporto che iniziano ad arrivare, il pendolarismo verso e da Times Square diventa tale che iniziano a sorgere i primi teatri e le prime forme di intrattenimento della citta’.
Per farvela breve, dopo la crisi del 1929, la citta’ tutta e in particolare Times Square, cadono in rovina. I teatri chiudono o vengono trasformati in bordelli, iniziano a nascere bar di bassissima lega e la popolazione che inizia a viverci ha redditi bassissimi, e inizia a rubare e a praticare piccoli crimini per sopravvivere. Questa situazione continua a durare fino al 1980-1990 (pensate: non tantissimo tempo fa!) quando la gravita’ e la quantità dei crimini diventa ingestibile, e il sindaco Giuliani, nella sua campagna di ripulisti della citta’ acquisisce la maggior parte dei teatri, caccia dalla zona squatters e punisce attività criminali, e inizia a dare a Times Square un rebranding piu’ orientato verso le famiglie e i turisti che verso il Manhattaniano medio. Lo aiutano in questa impresa anche compagnie come Disney, che acquista un intero edificio in piazza, e Madame Tussauds, che apre il suo famoso museo delle cere.
Oggi Times Square e’ (o era, prima di Covid) l’attrazione turistica piu’ visitata (360.000 persone al giorno) del mondo. Ma e’ interessante pensare che solo fino a 40 anni fa, la situazione non era proprio quella che si presenta ai nostri occhi, e che quello che vedete oggi e’ frutto di un piano di rigenerazione pensato, forzato, e volutamente ingegnerizzato.
2. Ammirandone i teatri e le luci di Broadway
Qualche anno fa vi scrivevo le mie impressioni sui musical di Broadway – che ancora oggi (o meglio, prima di Covid) erano forse l’unica cosa che mi spingeva in quella parte della citta’ – soprattutto nell’ultima settimana di Gennaio e prima di Febbraio perche’ c’e’ la promozione Broadway Week (prendi due biglietti e ne paghi uno.)
Ancora rimango fedele a quelle impressioni: gli spettacoli di Broadway (che poi non e’ proprio Broadway dato che la maggior parte dei teatri e’ attorno a Broadway,) sono una delle esperienze piu’ newyorkesi che si possano vivere – anche solo per l’architettura del teatro, sia da dentro che da fuori.
Nel mezzo di Times Square tra l’altro c’e’ il botteghino dei biglietti TKTS, che per prezzi stracciati vi vende i biglietti per gli spettacoli del giorno stesso. Vale sicuramente la pena tentare.
3. Facendosi due calcoli sulle pubblicità.
Times Square e’ famosa per i cartelloni pubblicitari. Pensate che negli altri distretti c’e’ un “massimo di luce” che si può emettere dai cartelloni pubblicitari per non svegliare tutto il vicinato, mentre a Times Square c’e’ un “minimo di luce” che deve essere emessa. Quindi chiunque sia padrone di casa in zona Times Square deve sopperire alla legge dei cartelloni, nel senso che l’edificio in cui abita (o lavora) avrà per forza di cose un mega cartellone pubblicitario fuori.
Alcuni potrebbero pensare: mamma mia che spreco di energie. E in effetti cosi era fino al 2008, quando sono stati installati i primi schermi ad azione solare ed eolica. Indipendentemente dall’energia utilizzata pero’, quando si guarda in alto in quella piazza non si può’ fare a meno di pensare che ogni cartellone costi dai $5,000 ai $50,000 e oltre al giorno. E alcuni sono incredibilmente creativi, con effetti 3D o addirittura interattivi, catturando foto delle persone in piazza.
Insomma, sara’ deformazione professionale: questa parte di Times Square mi affascina, e quando ci passo un occhio alle creatività e a chi e’ l’advertiser (quasi sempre gli stessi) ce lo butto.
4. Vivendola come la Times Square Alliance vorrebbe la viveste.
Dovete sapere che ogni area di New York ha una “bid” o “alliance” ovvero un gruppo di persone il cui lavoro e’ quello di mantenere attiva la comunità attorno a dei grandi spazi pubblici. Nel caso di Times Square, la Alliance e’ costituita da persone di altissimo rango in alcune delle compagnie piu’ importanti di New York, che hanno come obiettivo quello di mantenere la piazza pulita, attiva, e attrattiva sia per i turisti, ma anche e soprattutto per i locals. Per questo la piazza, sebbene non molti lo sappiano, ha un palinsesto di esibizioni d’arte e di attività da far invidia a qualsiasi altro parco meno conosciuto di New York.
In particolare, dal lato delle attività, da ricordare c’e’ la celebrazione del solstizio d’estate in Times Square, dove si fa yoga all’aperto tutto il giorno, o l’anniversario del famoso bacio del marinaio all’infermiera per celebrare la fine della Seconda Guerra Mondiale dato proprio in Times Square (e per l’occasione, tantissime persone si vestono come i due protagonisti della foto e vanno a Times Square a baciarsi.)
Dal punto di vista dell’arte, da non perdere il “Love in Times Square,” una scultura a forma di cuore che ogni anno cambia artista, e che viene installata per San Valentino – con l’annessa vendita di pacchetti per proposte di matrimonio, matrimoni veri e propri e rinnovo voti…siamo nella piazza piu’ commerciale del mondo in fin dei conti!
E l’altra esibizione d’arte che e’ degna di nota in verita’ succede sotto i nostri occhi ogni sera, alle 11.57 per la precisione, e si chiama Midnight Moments: tutti gli schermi di Times Square si sincronizzano e trasmettono tutti una serie di video d’arte, curati da un’artista diverso ogni mese. Uno spettacolo a dir poco incredibile, di cui veramente pochi sanno l’esistenza.
In conclusione
In conclusione mi sento di dirvi che: non saro’ io a dirvi se Times Square e’ un posto che fa per voi o meno. Non saro’ io a giudicarvi doveste andare a Times Square come prima tappa obbligatoria in ogni vostro viaggio a New York, o nel caso la schifiate e non vogliate mai andarci. Ma mi sento di dirvi due cose:
– Andateci preparati. Leggete, informatevi, capite il contesto sociale e culturale che state andando a visitare. Non fatevi una foto coi cartelloni e basta. Vivetevela.
– Per nessun motivo al mondo, per l’amordiddio, non andateci – ripeto – NON ANDATECI a Capodanno se patite il freddo e non vi piacciono gli ambienti affollati!
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