Come molti di voi già sapranno, uno dei miei momenti peggiori con l’inglese e’ stato il giorno stesso del mio trasferimento in America. Camminando camminando per le strade di New York, mi sono ritrovata in un deli a chiedere una bottiglietta d’acqua. E in tutta risposta mi e’ arrivato uno yogurt. Eh si. 110 e lode di laurea in Lingue e Letterature Straniere per morire di sete a New York.
Insomma e’ stato uno smacco non da poco. Considerando anche che il giorno dopo avrei iniziato il mio stage in un’agenzia di comunicazione. Si, comunicazione. In inglese. Vabe’.
Comunque questo per dirvi che, come proclamano i cerca-talenti di adesso, ma come sa anche molto bene mia nonna: “senza l’inglese non vai da nessuna parte.” E infatti questa e’ stata proprio la ragione che mi ha spinto, una mattina soleggiata di fine agosto nel lontano, lontanissimo 2002, appena uscita dalle scuole superiori, a decidere di non andare a fare il test d’entrata di Psicologia perche’ in effetti sotto sotto il mio istinto mi diceva che sarebbe stato meglio se avessi fatto Lingue.
E in effetti, quella e’ stata la scelta più’ azzeccata della mia vita. Anche se (ebbene si, ci sono degli anche se) pensandoci bene io l’inglese il primo anno di università si, lo masticavo, ma non e’ che ero proprio la prima della classe. Poi a meta’ anno ho deciso di andare a fare un corso accelerato di inglese in Irlanda, a Dublino. Sono tornata e ho iniziato a prendere tutti trenta e lode. Poi dopo la laurea ho deciso di trasferirmi a New York. E mi hanno iniziato a dare degli yogurt. Ma dopo otto anni a New York ora mi scambiano tutti per un’autoctona.
Il succo e’ che si, potete passare tutta la vita a studiare una lingua sui libri, ma la cosa migliore da fare e’ quella di impacchettare le valigie e trasferirvi per un periodo più’ o meno breve dove la lingua la parlano. Dove siete totalmente immersi nella lingua straniera. Dove praticamente o iniziate a parlare la lingua o morite di fame e di sete.
(Precisazione parentetica: non ho nessun rimorso per la scelta fatta in termini di facoltà. L’università che mi ha preparato (Università’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e’ stata fenomenale principalmente perché mi ha insegnato certo, le basi di inglese, spagnolo e cinese, ma soprattutto mi ha insegnato COME imparare le lingue. Il metodo di apprendimento (e insegnamento, e analisi letteraria, e capacita’ di traduzione) di una lingua straniera. E anche il grandissimo dogma che non esista lingua senza cultura, e quindi conseguentemente la capacita’ di comprendere culture diverse e leggere le situazioni. Il che e’ una qualità impareggiabile soprattutto in un mondo lavorativo dove l’eccellenza linguistica e’ sempre molto richiesta e gli incontri interculturali sempre più all’ordine del giorno. Quindi no: se le lingue sono la vostra passione, come lo sono per me, prendetevi i cinque anni per specializzarvi, non trasferitevi e basta.)
Dicevamo: fare le valigie e partire. Andare in terra straniera per migliorare l’inglese. Partecipare in una vacanza studio. Ottimo piano. Direte voi. Ma da dove si comincia?
1. Beh, il primo consiglio e’ quello di guardarvi attorno e iniziare a scegliere la destinazione che fa per voi. Il vostro ideale di serata mondana include pub, tiro al bersaglio, tanta birra e amici? Probabilmente le isole anglosassoni fanno per voi. Siete dei tipi freddolosi? Andate al caldo e passate un mese in California. Siete appassionati di telefilm e Jimmy Choo? New York e’ la meta che fa al caso vostro. Kaplan International vi aiuta con questo carinissimo video, nel caso in cui siate tanto indecisi!
2. Pensate al tipo di corso che volete fare: volete migliorare l’inglese per lavoro? Magari un corso di business english fa per voi. Siete più interessati alla multiculturalita’? Andate con un corso classico. E poi: quanto stare? Un paio di settimane? Un mese? Tre mesi? Un anno? Ci sono davvero corsi per ogni gusto.
3. Iniziate a guardare le scuole di inglese che offrono i corsi che fanno al caso vostro e nelle destinazioni predilette. Una delle più’ conosciute e’ Kaplan, che al momento offre anche una promozione Last Minute non indifferente, con un 20% di sconto sui corsi acquistati fino a fine Luglio.
4. Capite se volete che la scuola si occupi del vostro soggiorno, così come del vostro corso, o se preferite vivere in una famiglia ospitante, o ancora, da soli. Ci sono molte scuole che per le vacanze studio si preoccupano non solo del corso e di riempirvi le giornate con attività extra, ma anche del visto (nel caso degli Stati Uniti) e dell’alloggio. Basta chiedere che tipologie di alloggio sono offerte e la scuola vi dara’ tutte le informazioni!
5. Prenotate e godetevi il viaggio! E mi raccomando, non fate comunella con gli altri italiani — perché si, italiano e’ bello, ma inglese e’ meglio, dato che quello e’ lo scopo della vacanza!
*questo post e’ stato sponsorizzato da Kaplan International
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