Come ogni inizio Febbraio, mi ritrovo a rispondere alla domanda: “Come si celebra l’anno lunare nuovo a New York?” E come ogni anno, mi trovo semplicemente a pensare che non sono mai stata in Cina. Nonostante la mia voglia di fare un viaggio nell’Est sia sempre stata molto forte. Come dire, ci sono stati più momenti nella mia vita in cui mi sembrava di essere su una rampa di lancio che mi avrebbe portato a visitare il grande paese asiatico, ma poi per un motivo o per l’altro, il mio e’ sempre rimasto un sogno.
Prendete quella volta che mia sorella era a Pechino a studiare la lingua: le vacanze di Thanksgiving si stavano avvicinando e dopo una mattinata passata su Expedia e cercare voli su Pechino per andare a trovarla, ho fatto una pausa, mi sono messa a fare il pesto, mi sono tranciata un dito nel mixer (errori di gioventù…) e altro che Cina: due mesi di andirivieni dall’ospedale pregando (in tutte le lingue, incluso il cinese) di non perdere completamente l’uso di un dito.
Un po’ come quell’altra volta che all’università mi sono messa a studiare cinese cosi, perche mi andava (l’unica persona al mondo che come materia per raggiungere quei due crediti in più ha scelto un’altra lingua, perlopiù astrusa, al posto di, non so, una cosa come [riempire con una qualsiasi materia facilmente passabile senza molteplici anni di studio].) Bellissimi anni, lingua meravigliosa, anche se praticamente impronunciabile per noi occidentali. Eppure sul più bello, quando si era mostrata la possibilità di andare in Cina in viaggio studio, sono stata presa per venire a fare uno stage in America. E quindi niente. Anche li il mio sogno dell’Est e’ andato in frantumi manco fosse l’esercito di terracotta.
L’unica cosa che mi consola pero’, e’ che vivo a New York: una delle città con una Chinatown particolarmente ampia e ben evoluta, che ci vai a farti un giro e ti dimentichi in un nanosecondo di essere nella Grande Mela, dato che l’unica lingua che senti e’ l’Hanyu, e gli unici cartelli che vedi sono in caratteri mandarini (che, ok, ho capito che ho detto di aver studiato il cinese, ma in due anni di cinese si raggiunge la stessa capacita’ linguistica di due mesi di inglese — quindi vi so descrivere la mia famiglia, me stessa e il mio lavoro. Punto. Di leggere in caratteri, haha, ma sul serio ve lo stavate chiedendo?)
Quindi dicevo: il mio sogno cinese, vivendo a New York, a volte diventa realtà. Soprattutto in questo periodo dell’anno, quando ci si prepara per i festeggiamenti del nuovo anno, con parate, dragoni e tutto l’ambaradan.
Nel caso capitiate da queste parti in questo periodo, perciò, ecco come si celebra l’anno lunare nuovo a New York, in tre consigli (piu’ un bonus:)
- ANDATE ALLA PARATA. Appunto. Il 20 Febbraio (dopo una pausa dovuta a Covid.) Preparate le macchine fotografiche per dragoni, ballerini, costumi, e soprattutto i “fire crackers,” dei tubi pieni di stelle filanti che si fanno scoppiettare mentre la parata vi passa di fianco. Dopo 15 anni, questo spettacolo ancora non mi ha stancato. Giusto per dire. Per maggiori informazioni su dove si svolgerà la parata esattamente: Better Chinatown, Lunar New Year Parade.
2. FATE DIM SUM. Praticamente il brunch alla cinese. Siete seduti attorno a un tavolo rotondo, molto probabilmente con una famiglia cinese, sorseggiate te’ e indicate con il dito i carrettini spinti da signore cinesi, che non spiccicano una parola di inglese. Due consigli: il primo e’ sul posto dove andare. Nonostante l’hipsterismo si stia impadronendo anche di Chinatown e stiano aprendo posti di cibo cinese più “instagrammabile,” andate nel posto di Dim Sum per antonomasia, il Golden Unicorn (che in effetti, sta cercando anch’esso di diventare instagrammabile, in un grande tentativo di rilancio di immagine dopo aver resistito cosi com’era, direttamente dal 1989.)
Il secondo consiglio e’ invece sull’indicare i carretti. Vero, come ho detto prima le signore non parlano molto inglese. Ma fatevi ripetere più volte cosa state mangiando prima di ordinarlo dal carretto. Solo perche’ una volta abbiamo accidentalmente mangiato ravioli con ripieno di tartaruga. Cosi. Perche non avevamo capito “turtle” in prima battuta e ci scocciava chiedere due volte.
3. VISITATE UNA PANETTERIA CINESE. le panetterie in Chinatown sono bellissime. Fino a quando non leggete gli ingredienti, e vedete ad esempio che il ripieno di una avvenentissima brioche e’ fatto di “red beans,” o fagioli rossi. Ma non demordete: sebbene di primo acchito vi verrebbe da dire no grazie, comprate un paio di paninetti con i ripieni più strambi e non ve ne pentirete. Il mio preferito e’ il panino al latte. Delizioso.
4. CONSIGLIO BONUS: per tutti coloro che stessero leggendo e fossero come mia sorella (o fossero mia sorella,) fatevi un giro nel negozio di ceramiche e porcellane cinesi più antico di Chinatown (1925,) Wing on Wo, per comprarvi una teiera, delle tazze e piattini da portarvi a casa come regalo per voi stessi. Il negozio ospita anche il WOW Project, un’iniziativa meravigliosa a cui e’ necessario dedicare un altro post!
Divertitevi, siate avventurosi e …XIN NIAN KUAI LE! (Buon Anno!)
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