L’esperienza e i consigli di Simone Ferraresi, musicista italiano emigrato a New York
Nel luglio del 2005 venni in vacanza per due settimane a New York. Essendo un pianista e insegnante di pianoforte, le possibilità di lavorare nel mio campo in Italia si erano fatte sempre più scarse, quasi nulle, perciò la mia vacanza si trasformò in un’opportunità per cercare lavoro all’estero. Prima di fare quella vacanza non avevo pianificato di emigrare in America, anzi, l’idea di questo viaggio era nata impulsivamente in un pomeriggio in cui ero al computer e stavo guardando i prezzi per un biglietto aereo, quando trovai una tariffa in offerta per New York. In quel momento non sapevo ancora che con quel click stavo cambiando la mia vita per sempre (e decisamente in meglio!)
Arrivato a New York, ho cominciato a fare ricerche su internet e dopo due giorni ho mandato alcune email con il mio curriculum a varie scuole di musica. Ho pensato che valeva la pena provare, anche se credevo che nessuno mi avrebbe risposto, considerata la breve durata del mio soggiorno.
Con mia grande sorpresa, trovai la risposta di una scuola: il direttore voleva incontrarmi il giorno successivo per un colloquio. E il giorno dopo, al termine del colloquio, mi ritrovavo a camminare per strada a New York con un contratto di lavoro in mano, dopo solo 5 giorni di “vacanza”! Fortuna, direte voi? Beh, certo, ma avere un buon curriculum aiuta molto. Inoltre, credo che giugno-settembre sia in generale un buon periodo per trovare lavoro a New York.
Mi si poneva quindi il problema di fare un visto di lavoro. Non sapevo nulla di visti, ma dopo alcune ricerche su internet trovai tutte le informazioni che mi servivano. Per riuscire ad ottenere uno dei vari tipi di visti lavorativi in America è da tutti consigliato assumere un avvocato (immigration attorney). Io invece decisi di provare a fare domanda per il visto senza l’aiuto di un avvocato.
La tariffa di un avvocato a New York per fare un visto è infatti molto cara, in media di 3.000 dollari, se si escludono le spese per fare domanda presso l’organizzazione governativa che si occupa dell’immigrazione (U.S. Citizenship and Immigration Services, abbreviato USCIS). Attualmente la tassa per richiedere un visto O-1 è di 425 dollari (circa 330 euro).
Fare domanda per l’O-1 senza avvocato richiede una buona dose di ricerca e di studio. Sul sito dell’USCIS (www.uscis.gov) trovate tutte le informazioni necessarie. Mi ci volle circa un paio di settimane prima di riuscire a capire come fare il tutto correttamente. Alla fine il mio visto venne approvato, avendo così risparmiato i 3.000 dollari di avvocato.
Vorrei darvi alcune informazioni e consigli su come fare domanda e ottenere il visto O-1.
Il visto O-1 è per le categorie di lavoratori che sono nel campo delle arti, musica, spettacolo, scienze, business, insegnamento e sport. Il nome di questo visto è “extraordinary abilities”, per cui bisogna dimostrare di avere un grado eccezionale di abilità nel proprio campo. Non disperate se pensate di non essere “eccezionali” e leggete oltre!
La cosa positiva di questo visto è che la domanda è sicuramente la più facile da preparare tra tutti i tipi di visto, e inoltre è uno dei più rapidi da ottenere (solo due settimane). Si pensi che per i visti lavorativi più comuni (H , J) ci vogliono mesi di attesa, e di sicuro ci vuole un avvocato, perché fare domanda è un processo molto complesso e a più tappe.
E’ anche vero che l’O-1, rispetto ai visti H e J, è più difficile da ottenere, basandosi questo sulle “eccezionali” qualità di chi fa domanda, requisiti che non tutti hanno (ovvero premi o pubblicazioni a livello nazionale o internazionale). D’altra parte, ho visto con i miei occhi casi di persone che nonostante non avessero alle spalle un curriculum particolarmente “eccezionale” sono riusciti comunque ad avere l’O-1; per cui il criterio di eccezionalità su cui si basa l’ufficio dell’Immigration Services è abbastanza elastico e, secondo me, dipende anche dalla singola persona assegnata ad esaminare il vostro caso.
Per fare domanda per l’O-1 dovete scaricare il modello I-129 dal sito dell’USCIS. Questa è la domanda (“petition”) che il vostro datore di lavoro in USA spedirà per farvi avere il permesso di lavoro. Faccio a questo punto notare che per richiedere un visto lavorativo dovete prima trovare un datore di lavoro disposto ad assumervi. Potete fare come ho fatto io (e come hanno fatto in tantissimi): venite come turisti per un paio di settimane e mandate curricula in giro!
Sempre sul sito dell’USCIS, troverete anche il Pdf relativo alle istruzioni per compilare il modulo I-129 correttamente.
Oltre all’I-129 compilato correttamente e firmato dal datore di lavoro, bisogna allegare una lettera di raccomandazione (written consultation) e fotocopie di tutti i titoli accademici e professionali in possesso. Se si tratta di documenti in italiano, bisogna tradurli in inglese.
PS: Vivo e lavoro tuttora a New York dal 2005; ho rinnovato il mio O-1 diverse volte senza problemi e ora ho la Green Card (permesso di soggiorno e lavoro permanente), ricevuta anch’essa per merito dei miei titoli artistici, e anche in questo caso facendo domanda senza l’aiuto di avvocato.
La mia storia dimostra che se siete bravi nel vostro mestiere (come dicevo, senza necessariamente essere dei geni o dei premi Nobel), è relativamente facile essere ammessi negli USA e probabilmente troverete lavoro a New York senza troppi problemi.
In bocca al lupo a tutti voi lettori di iNewYork!
Simone Ferraresi
È una storia a lieto fine. E anche a lieto inizio! Quel che più conta. Chi ben incomincia è gia a meta dell’opera! Che bella! Quando languire in Italy,
, nel Bel paese, diviene insostenibile, basta un clic su sito come questo qui, che la voglia di tagliare il cordone ombelicale ti assale. È irrefrenabile il desiderio di salpare dietro la scia luminosa del sogno a stelle e strisce… Salpare dentro un’altra vita, nell’oceano dei sogni lassu’ a confabulare con la luna. Baci napoletani a NYC
Ciao Simone, grazie per l ‘interessante articolo. Mi piacerebbe contattarti per chiederti alcune cose. Al momento anche io sono a New York per prendere un Master (il secondo) alla Manhattan School of Music. Ho un visto F1 con tutte le limitazioni che ben consocerai e sono intenzionato quanto prima a fare l’application per l’Artist Visa. Grazie, Alessio
Caro Simone, davvero molto interessante e utile quello che scrivi. Mio marito ed io stiamo pensando di trasferirci (per ora, pensiamo ad un periodo limitato..ma chissà!) perchè qui in Italia le possibilità sono in una fase di vero e proprio stallo. Pesnavamo, tuttavia, di cercare lavoro da qui tramite l’aiuto di alcuni amici. Inoltre, quanto dura il visto O-1? Io mo occupo di ricerca in età evolutiva e non so fino a che punto questo visto faccia per me…
Comunque, grazie per i tuoi consigli chiarissimi!
Silvia
Salve. devo dire che leggere una testimonianza del genere è davvero rincuorante, dato che in merito, in giro per il web, si trova solo pessimismo e parole come “impossibile”. Vorrei fare una domanda a Simone. secondo te chi non ha esperienze pratiche (non ha mai avuto un contratto, nè premi, riconoscimenti nè cose del genere) ha una qualche chance di farsi spazio tra la folla? (intendo nelle arti in genere, quindi anche cinema, pittura ecc) Come consigli di muoversi a chi non ha appunto “curriculum” in questo senso? Tentare comunque di presentare il proprio lavoro? Grazie.
Dimenticavo: dato che questo visto dovrebbe garantirlo un datore di lavoro, secondo te è possibile che lo stesso, possa farlo a qualcuno senza esperienza? Mettiamo che un tizio invii la propria demo/scenegiatura ecc a un produttore, ma senza avere alcuna esperienza. Secondo la tua esperienza e conoscenza, è possibile che un produttore accetti??
Simone grazie per le informazioni.sono un pugile agonista dilettante e ho avuto offerta da una palestra per allenarmi combattere e lavorare.forse c e speranza , è sempre stato il mio sogno provare a combinare qualcosa in america.La terra delle opportunità.Vorrei contattarti ma tramite il sito non riesco , è in default.Se leggi questo messaggio e ti va rispondimi.buona giornata
Ciao, ti spiego la mia situazione.. io ho lavorato per un anno negli states con il visto Q1, un visto lavorativo per gli scambi culturali, ed ho ancora circa tre mesi prima che il mio visto scada. La mia intenzione e’ di cercare lavoro a New York nel campo appunto artistico (campo della musica, in particolare come artista di musical) sperando che un datore di lavoro mi assuma cosi da poter ottenere questo visto O1.
E’ cosi’ che funziona? Nel senso, se trovo qualcuno che mi assuma, poi posso fare richiesta ed e’ probabile che me la accettino? grazie per l’attenzione
Arrivo dopo qualche anno a questo post e devo dire che almeno un po' mi tranquillizza: dopo mesi e mesi di invio cv e application e dopo svariate risposte dagliStati Uniti (tra cui alcune che mi chiedevano proprio di presentarmi direttamente in ufficio) ho deciso di andare per qualche mese a New York, visto il mio status da freelance/precaria in Italia. Ho controllato i criteri per il visto O1 e dovrei rientrare nelle caratteristiche richieste, quello che mi aspetta è proprio il viaggio a NY e l'invio diretto di curricula e applications da lì.
Ciao Simone, davvero affascinante la tua storia. Una domanda : io sono un pianista piano bar, intrattenitore, repertorio italiano e standard ma…………sai come funziona in italia…………pochi contratti, molto lavoro a nero quindi……nonostante 30 anni di esperienza su strada………..non ho la possibilita’ in nessun modo di documentare le mie referenze professionali che comunque sono abbastanza alte. Lavoratto come piano bar in importanti ristoranti in sardegna, puglia etc etc. Io ambisco ad un contratto come piano bar/intrattenitore italiano in un buon ristorante italiano negli states.Come e cosa posso fare in questo caso?? Grazie
Ciao Simone, ho letto il articolo. Mio compagno il vuole fare questo anche. Parli l’inglese? Grazie per il tuo considerazione!
Inutile proporre domande. Non risponde a nessuno!