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Bushwick, l’ultima frontiera

31 Gennaio 2012 di Cristina 2 commenti

Un fantasma si aggira per i cinque quartieri, la “gentrification”. Chi ha familiarità con la recente storia di New York conosce il fenomeno: un gruppo sociale benestante comincia ad acquistare immobili in una zona popolare abitata da artisti, che in breve tempo non possono più permettersi gli affitti e si spostano in un quartiere più periferico. In principio fu il Village, poi SoHo, il Meatpacking, Harlem, il Bronx, DUMBO e Williamsburg.

Se da un lato questi cambiamenti contribuiscono alla qualità di vita della città, dall’altro snaturano totalmente lo spirito di un quartiere, rendendolo uguale al suo vicino e privando l’intera metropoli dei movimenti che l’hanno resa così particolare. In pochi anni tutti gli edifici diventano o residenze di lusso, o negozi e centri commerciali di grandi marche internazionali.

Secondo gli esperti, l’ultimo baluardo della “gentrification” è Bushwick, la zona a est di Williamsburg; perciò, prima che diventi un assembramento di GAP, Abercrombie e Starbucks, fateci un giro. All’inizio degli anni ’90 una folta comunità ecuadoregna si trasferì nel quartiere, seguita a ruota da artisti, in particolare dediti ai graffiti. Oggi il centro del movimento artistico è Factory Fresh, una comune inaugurata nel 2008 a Flushing avenue, che riunisce artisti europei provenienti dall’Europa orientale.

René Stessl è invece un ex-cuoco austriaco, che ha ideato il progetto “1hr Restaurant”; gironzolando per Buskhwick potreste incontrarlo mentre prepara un pasto (gratis) di parecchie portate per i passanti. Ogni evento è documentato con fotografie, che sono il risultato finale del lavoro.

Che ne dite? Una buona alternativa al solito MoMA?

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Interazioni del lettore

Commenti

  1. iki86

    1 Febbraio 2012 alle 18:05

    se poi si rischia di mangiare qualcosa gratuitamente non esistono motivi per non farci un salto la prossima volta, quindi….. segnato!!!!!

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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