Un fantasma si aggira per i cinque quartieri, la “gentrification”. Chi ha familiarità con la recente storia di New York conosce il fenomeno: un gruppo sociale benestante comincia ad acquistare immobili in una zona popolare abitata da artisti, che in breve tempo non possono più permettersi gli affitti e si spostano in un quartiere più periferico. In principio fu il Village, poi SoHo, il Meatpacking, Harlem, il Bronx, DUMBO e Williamsburg.
Se da un lato questi cambiamenti contribuiscono alla qualità di vita della città, dall’altro snaturano totalmente lo spirito di un quartiere, rendendolo uguale al suo vicino e privando l’intera metropoli dei movimenti che l’hanno resa così particolare. In pochi anni tutti gli edifici diventano o residenze di lusso, o negozi e centri commerciali di grandi marche internazionali.
Secondo gli esperti, l’ultimo baluardo della “gentrification” è Bushwick, la zona a est di Williamsburg; perciò, prima che diventi un assembramento di GAP, Abercrombie e Starbucks, fateci un giro. All’inizio degli anni ’90 una folta comunità ecuadoregna si trasferì nel quartiere, seguita a ruota da artisti, in particolare dediti ai graffiti. Oggi il centro del movimento artistico è Factory Fresh, una comune inaugurata nel 2008 a Flushing avenue, che riunisce artisti europei provenienti dall’Europa orientale.
René Stessl è invece un ex-cuoco austriaco, che ha ideato il progetto “1hr Restaurant”; gironzolando per Buskhwick potreste incontrarlo mentre prepara un pasto (gratis) di parecchie portate per i passanti. Ogni evento è documentato con fotografie, che sono il risultato finale del lavoro.
Che ne dite? Una buona alternativa al solito MoMA?
se poi si rischia di mangiare qualcosa gratuitamente non esistono motivi per non farci un salto la prossima volta, quindi….. segnato!!!!!