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A proposito di Keith Haring (I parte)

4 Maggio 2012 di Cristina Lascia un commento

Oggi è il compleanno di Keith Haring, uno degli artisti più straordinari della New York anni ’80 e quasi trent’anni fa, Keith metteva mano al murale su Houston street, forse la sua opera più celebre. Insieme a Juan Dubose, Haring scelse questo muro per la posizione centrale, nel fulcro del movimento artistico che in quel momento si stava sviluppando tra SoHo e il Lower East Side.

Poi il muro fu usato per decenni per pubblicità abusive e deturpato da graffiti illegali e di scarsa qualità, perdendo quasi completamente il suo valore. Negli ultimi anni conobbe una nuova vita con l’aiuto del curatore Jeffrey Deitch e del proprietario del muro stesso, Tony Goldman; dal 2008 i due permisero ad alcuni artisti di New York e L.A. di utilizzare la parete.

Nel 2009 i gemelli brasiliani Os Gemeos furono tra i primi a collaborare con Goldman e Deitch, creando un’installazione coloratissima e simile a un fumetto. Poi l’opera fu coperta da una grande cassa, che l’artista successivo, Shepard Fairey, utilizzò come tela per la sua May Day.

Per proteggere quest’ultima dai vandali, Deitch and Fairey si rivolsero a un’agenzia di sicurezza. Ciononostante, il graffitista NAW fu il primo a “omaggiare” Shepard con la sua firma; molti seguirono l’esempio, coprendo May Day quasi per metà. Col progressivo deteriorarsi dell’opera e del materiale, rispuntarono anche le vecchie installazioni, come fossili di altre ere geologico-artistiche.

coninua….

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Cristina: una 9to5-er. Una professionista nel mondo del marketing e comunicazione. Una viaggiatrice linguista. Una sognatrice accanita che crede ancora nelle favole. Eternamente impaziente. In breve: un’italiana a New York che cerca in continuazione di vedere il lato magico nella vita di tutti i giorni.

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