Non so esattamente per quale motivo, ma tutti i blogger sono tipi da gatti. E’ difficile che ci sia un blogger che non abbia un gatto, che non parli del suo gatto, o che non faccia ogni tanto delle foto al suo gatto da postare sulla pagina Facebook.
Io, ovviamente, dato che ho un blog, ho anche un gatto. O forse dato che ho un gatto, ho un blog. Viene prima il gatto o il blog?
In ogni caso. Dicevo che ho un gatto. Una gatta, per la precisione. Che, come tutti i gatti passa le sue giornate di prigionia a guardare fuori dalla finestra con occhi trasognanti, o sdraiata sul divano a ronfare della grossa. Ora, io all’animaletto le voglio tanto bene, ma a volte sento un po’ quel desiderio di portarlo fuori con me, di andare al parco, di giocare, di farle prendere un po’ d’aria. E invece l’unica aria che prende e’ quella del corridoio fuori dall’appartamento, che dopo due secondi che la lascio libera per camminare un po’ le vengono le crisi di panico e ritorna in casa schizzando, offuscata e traumatizzata dalla troppa liberta’.
Insomma, a volte vorrei un cane. Peccato pero’ che un cane in una casa minuscola come la mia diventerebbe frustrato e isterico nel giro di qualche ora. Diciamo che adottare un cane per me sarebbe un po’ andare contro natura, e costringere la bestiola a una vita di reclusione che, mentre ai gatti sembra piacere, ai cani toglierebbe la vita.
E quindi? C’e’ una soluzione che sia un bilanciamento tra il mio egoistico desiderio e il rispetto canino? Ovviamente si. In fondo siamo a New York, dove tutto e’ possibile.
Con un amico infatti, un pomeriggio di qualche weekend fa, siamo andati in un canile vicino a Prospect Park, dove e’ possibile fare volontariato, ovvero portare i cani a fare una passeggiata per un paio d’ore — cosi a voi sembra di avere un cagnolino vostro e siete felici, e il cagnolino scodinzola allegro perche si passa la giornata fuori dal canile.
La cagnolina che ci e’ capitata — o meglio, la cagnolona — non usciva probabilmente da un bel po, perche ho quasi rischiato lo slogamento della spalla durante i primi dieci minuti di camminata. Patchy, cosi l’abbiam chiamata, per via di una macchia sull’occhio, sembrava contentissima di farsi un giro al parco, e scodinzolava felice, curiosando qua e la, mentre noi ci facevamo una passeggiata. Ogni tanto si buttava a terra in totale rifiuto, o in cerca di coccole, e dopo averle dato un po’ d’acqua ripartiva.
Quindi, se siete a New York e vi manca il vostro beniamino a quattro zampe, o semplicemente se desiderate sentirvi Newyorkesi fino in fondo ed esperienziare una camminata per il parco con il cane, andate al canile Sean Casey, e chiedete quale cane ha bisogno di fare una passeggiata. I volontari sono sempre pochini, quindi sono sicura che il personale del canile sara’ assolutamente felice di avere un incremento di persone interessate. Certo, per la maggior parte loro sperano che la camminata si trasformi in adozione, ma anche se non lo fosse, fareste sicuramente un piacere a tutti coloro che lavorano al canile, dato che hanno tantissimi cani da accudire, e non ce la fanno a far fare belle passeggiate lunghe a tutti.
Eccovi l’indirizzo esatto nel caso foste interessati: 153 E 3rd Street, Brooklyn, New York — e una foto di Patchy in modalita’ rifiuto.
Tac!!! segnata la tappa per il prossimo viaggio… ma dai che figata, l’ultima volta mi ero messo a dare da mangiare agli scoiattoli al parco, se posso anche portare a passeggio i cani, mi manca solo la briscola ai tavolini del bar e il pacchetto “vecchiaia” è completo… non vedo l’ora…