Sembra ieri che era inverno. No, aspetta. In effetti settimana scorsa avevo le calze pesanti e la sciarpa di lana. Oggi ho dovuto fermarmi a comprare un paio di scarpe nuove aperte perche dopo dieci minuti nelle Converse mi stava crescendo un allevamento di funghi porcini nei piedi.
Se c’e’ una cosa di New York a cui non mi abituero’ mai e’ proprio il passaggio dall’inverno nevoso e scuro all’estate calda e brillante.
Mettiamo bene in chiaro una cosa: non mi sto lamentando per nulla. Anzi! Dopo l’inverno piu’ freddo della mia vita (e di certo le trasferte a Chicago dove mi hanno appena detto che oggi e’ prevista neve, quando a New York ci sono 25 gradi, non hanno aiutato!) sta per arrivare quella che molti gia’ dichiarano essere l’estate piu’ calda delle nostre vite.
Ora, indipendentemente dai discorsi climatici e dalle frasi fatte sul buco dell’ozono, non so se sono pronta.
Il weekend scorso e’ stato fantastico, con una leggera brezza da sciarpina leggera, gli occhiali da sole e le scarpe chiuse. Un perfetto weekend primaverile.
Non mi aspettavo pero’ che quei due giorni fossero in essenza la primavera. Si — nel senso che sono stati la stagione di mezzo, l’unico transito climatico dal Circolo Polare Artico a Mordor.
Ma io dico. Ma poi e’ ovvio che ci ammaliamo tutti. Dopo le grandi glaciazioni non e’ che in due giorni si e’ sciolto tutto e pronti via tutti al mare. Che per inciso sara’ stato freddissimo.
Guardando alle previsioni per questa settimana, chiunque di voi stia per mettersi in viaggio per New York, direi di portarvi appresso magliettine e pantaloni corti, con magari un golfino o una giacchina di pelle per la sera. Praticamente fa lo stesso clima che in Italia: siamo nel mezzo di un decisamente prematuro inizio d’estate.
E a noi poveri newyorkesi di nascita o acquisiti non ci resta che fare un cambio di armadi in volata, e tirare fuori i costumini…che a Pasqua si fa un barbeque a Coney Island!
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